Altruisti, questo sì: e, certamente, spiritosi, ironici e autoironici, ingegnosi, fantasiosi, propensi ai commerci e alle relazioni. Detto questo, però, i baresi non vivono un’epoca pienamente felice. Sono preoccupati per la criminalità, inquieti sul loro futuro, e per molti versi insoddisfatti di come funziona il loro territorio.
È il quadro, a tinte più critiche che brillanti, emerso dall’indagine “Bari, una città allo specchio” che Inthera – la società di content e data marketing del Gruppo Mondadori – ha svolto per “Panorama d’Italia”, discussa mercoledì 28 giugno a Bari dal Direttore di Panorama Giorgio Mulè col Sindaco di Bari Antonio Decaro.
Dunque, sì: i baresi si caratterizzano soprattutto per il loro altruismo, secondo l’indagine socio-demografica condotta da Inthera in collaborazione con Emotional Marketing, società partner guidata da Gianandrea Abbate. Il 77% dei baresi, infatti – risulta dalla ricerca curata da Pamela Saiu – è disposto ad offrire il suo tempo per una giusta causa (in Italia, in media, questo valore si attesta al 72%, come a Torino e nella pur solare Bologna scende addirittura al 69%). Inoltre il 65% di essi dichiara che, se necessario, non si tira indietro dal dare una mano a sconosciuti, contro il 58% dell’Italia, il 59% di Bologna e il 53% di Torino (citate a confronto perché sono le altre due città recentemente “scandagliate” da Inthera per Panorama d’Italia).
Qui finiscono le note positive, e iniziano quelle critiche. Per esempio, dall’indagine risulta che i baresi hanno una coscienza ambientale un po’ meno sviluppata rispetto a quella dei cittadini di altre città italiane. Certo, oltre la metà degli interpellati ritiene che le persone hanno il dovere di riciclare i prodotti che consumano (e questo dato è in linea con la media nazionale), ma il 36% manifesta un atteggiamento utilitaristico, dichiarando cioè che vale la pena comportarsi nel rispetto dell’ambiente solo se la cosa fa risparmiare (in Italia la percentuale media di questi opportunisti dalla mediocre coscienza ambientalista è il 21%). L’impostazione un po’ scettica sull’ambiente trova riscontro nel fatto che ben il 15% dei baresi ritiene che gli effetti del cambiamento climatico sono troppo lontani nel tempo per preoccuparsi (+ 5 punti percentuali rispetto alla media italiana). Forse va detto che la media nazionale potrebbe essere un tantino gonfiata da una volontà di presentarsi come “politicamente corretti” che può talvolta edulcorare questo genere di risposte.
In contrapposizione logica rispetto a questa relativa “sufficienza” con cui i baresi considerano la questione ambientale, c’è il dato del 56% del campione che è molto o abbastanza soddisfatto della località in cui vive: il che colloca Bari di ben 8 punti percentuali al di sotto della media nazionale. E perché questa minore affezione?
Per varie ragioni. Tra gli aspetti della città di Bari che hanno rivelato maggiori criticità troviamo i trasporti (49% degli interpellati poco o per niente soddisfatto), il verde pubblico (44% poco o per niente soddisfatto) e i servizi sanitari (39% poco o per niente soddisfatto). Sono anche molto preoccupati per il futuro (soprattutto dei loro figli) e per l’incremento della violenza e del crimine, in misura statisticamente superiore rispetto al resto degli italiani: 7 baresi su 10 (72%) pensano che nella società in cui viviamo è impossibile fare progetti a lungo termine (+9% rispetto all’Italia); il 74%% ritiene che le forze dell’ordine sono insufficienti a garantire la sicurezza (+7% rispetto all’Italia); il 23% ha subito un atto criminale (furto, rapina, etc.) nella località in cui vive (+9% rispetto all’Italia).
Queste carenze lamentate dai baresi fanno sì che i cittadini del capoluogo pugliese siano orgogliosi della loro città in una percentuale (52%) più bassa rispetto a quella rilevata in altre città italiane, come Torino (69%) o Bologna (77%). Di conseguenza, anche la percentuale di baresi che sarebbero felici se figli o nipoti restassero a vivere nella propria città (50%) registra valori più bassi rispetto alla media nazionale (61%).
La musica non cambia se dagli aspetti specifici della città si passa a sondare sentimenti ed emozioni dei baresi su temi più generali, o comunque meno direttamente collegati al territorio, in particolare l’aspetto della soddisfazione economica a livello personale: la percentuale di coloro che sono poco o per niente soddisfatti del proprio reddito famigliare è più alta rispetto alla media nazionale (22% contro il 17% dell’Italia).