
Dopo la tappa fiorentina, Panorama d’Italia è andato in scena in Lombardia, a Bergamo, dove ha provato a raccontare una delle regioni più dinamiche d’Italia. Un territorio in continua evoluzione che ha delle peculiarità uniche rispetto al resto dello “Stivale”. Dal 9 al 12 maggio, gli appuntamenti in programma hanno creato occasioni di confronto tra politici, giovani e imprenditori. La ricerca di Inthera di quest’anno, che si fonda sull’approccio emozionale, replica l’esperienza dell’anno scorso, permettendo di mostrare come la Lombardia abbia un sentimento in continua evoluzione. Ma, soprattutto, una crescente fiducia nella propria condizione.
Per quanto riguarda la valutazione del contesto generale, gli abitanti della regione valutano in maniera più positiva rispetto all’italiano medio una serie di fattori chiave, soprattutto per quanto concerne i servizi sanitari, la qualità della vita e l’immigrazione. In particolare, l’healthcare pubblico riceve un voto medio di 2,7 su 5, contro la media italiana di 2,3.
Il 70% dei lombardi valuta negativamente la situazione politica, anche se diminuisce rispetto allo scorso anno la quota di coloro che esprimono un giudizio molto negativo sullo status quo (-14%). Inoltre, la percezione valoriale degli abitanti della Lombardia differisce in modo significativo dal resto d’Italia: in particolare si dà maggiore rilievo alla vita privata (famiglia e sentimenti) ma anche a quella sociale, con particolare riguardo verso la cultura e l’entertainment. Diminuisce rispetto alla precedente rilevazione il peso assegnato ad altre categorie come il denaro, il successo o l’aspetto fisico.
Per quanto riguarda i consumi, i viaggi si mantengono il settore su cui si investe maggiormente, con il 62% di risposte, un dato in linea con quanto evidenziato lo scorso anno e superiore di oltre dieci punti percentuali alla media italiana. Cresce molto la spesa nel settore food, che passa dal 46 al 57% in un anno, mentre su base nazionale si ferma al 49%. Inoltre, da segnalare come la lettura subisca un calo di quasi dieci punti percentuali, pur mantenendosi ben al di sopra della media nazionale. Internet, infine, mostra un calo rispetto allo scorso anno e si posiziona ben al di sotto di quanto avviene nel resto del paese.
I lombardi sono molto attenti all’ambiente. Rispetto alla precedente rilevazione, infatti, si registra un aumento della sensibilità a queste tematiche e della consapevolezza degli effetti negativi del cambiamento climatico. Non deve quindi stupire se l’80% del campione dichiara di essere molto o abbastanza preoccupato, contro il 77% dello scorso anno e il 73% della media italiana. Inoltre, è in crescita di quattro punti la percentuale del campione disposta a spendere qualcosa in più per preservare l’ambiente. Per quanto riguarda la cultura, i cittadini della Lombardia dimostrano un interesse ancora più marcato verso mostre e musei, un dato in crescita rispetto allo scorso anno e superiore alla media nazionale. Perde invece terreno la tecnologia, che “lascia sul campo” il 5% in un anno.
La Lombardia piace ai propri cittadini. Non è un caso che il 62% del campione si senta orgoglioso di vivere in questa regione e il 64% sarebbe felice se figli o nipoti restassero a viverci. Inoltre, il 77% del campione è soddisfatto della propria salute, un dato in sostanziale equilibrio rispetto allo scorso anno e ben superiore alla media italiana. Per contro, solo quattro lombardi su dieci sono soddisfatti dei propri risparmi, un numero in calo rispetto al 2017. Sei lombardi su dieci, poi, sono soddisfatti dei servizi sanitari, un dato che è comunque in calo rispetto allo scorso anno. Poco più della metà del campione ha paura del futuro, un dato in diminuzione rispetto al 2017. Lo stesso discorso vale per il futuro dei figli.
Andando contro a uno stereotipo che vuole gli abitanti della Lombardia come molto (troppo) focalizzati sul lavoro, un cittadino su tre pensa che il lavoro sia solo un mezzo per guadagnare denaro, più della media italiana e più del valore raccolto lo scorso anno. Il 29% del campione, poi, non vuole arrivare al vertice della sua carriera, un dato che conferma un trend dello scorso anno e che è ben al di sopra della media nazionale.
I lombardi, però, mostrano anche una minore propensione all’impegno sociale sia rispetto allo scorso anno, sia rispetto alla media nazionale del 2017. Questo sia se si considera la disponibilità a offrire il proprio tempo per una giusta causa, sia per la volontà di dare aiuto a sconosciuti. Per quanto riguarda un tema complesso come quello dell’immigrazione, aumenta il numero di cittadini che considera gli stranieri come i principali responsabili del degrado urbano, ma diminuisce il numero di chi ritiene che il fenomeno sia gestito molto male e di chi pensa che ci sia un eccesso di locali etnici nel luogo in cui vive.
Infine, in tema di sicurezza, quasi sette lombardi su dieci sono preoccupati per la violenza e il crimine, un dato comunque in calo rispetto al 2017 e minore della media nazionale. Cala anche il numero di persone che nell’ultimo anno ha subito un atto criminale nella località in cui vive, tre punti percentuali in meno della media nazionale.