Il 69% dei torinesi si sente orgoglioso di vivere a Torino e il 68% spera anche che i propri figli continuino a viverci: è uno dei risultati della ricerca “Torino, una città allo specchio”, realizzata da Inthera e presentata nel capoluogo piemontese, a Palazzo Civico, alla presenza del Sindaco Chiara Appendino che ne ha discusso con il Direttore di Panorama Giorgio Mulè. È stata una “prima” assoluta, per Inthera, che ha riscosso grande attenzione – sala gremita nella sede del municipio – e una buona eco mediatica, che si replicherà – a questo punto ci si può scommettere – in tutte le prossime nove tappe di Panorama d’Italia 2017.
Dunque, in base ai dati raccolti, risulta che i torinesi apprezzano moltissimo la cultura che si respira nella loro città e le mille opportunità per occupare al meglio il tempo libero, che si sono create soprattutto dalle Olimpiadi invernali del 2006 in poi. Ma non basta: come ha sottolineato la Responsabile delle Ricerche di mercato di Mondadori Pamela Saiu, presentando il lavoro, i torinesi hanno anche una buona autostima, perché ritengono di avere una grande apertura mentale, prestano grande attenzione all’ambiente e sono soddisfatti della qualità della vita complessiva in città.
Ciò che piace soprattutto è il verde pubblico, gli impianti sportivi – effettivamente molto migliorati sempre grazie alle Olimpiadi invernali –, i servizi sanitari, la pulizia delle strade. Non mancano, tuttavia, le ombre perché il 19% degli intervistati dice di aver subito un atto criminale nell’ultimo anno e lamenta poca attenzione alla sicurezza. “Dall’indagine emerge la nostra torinesinità – ha commentato Chiara Appendino – e preoccupa un po’ il tema della sicurezza. Ci sono alcune situazioni di periferia molto complicate come quelle in cui sorgono i campi rom e dove stiamo intervenendo con i fondi stanziati dal Comune”. L’attenzione per l’ambiente è la “dimensione”, tra le nove sondate dalla ricerca Inthera, che sta più a cuore ai torinesi, insieme all’impegno sociale e alla dedizione al lavoro, ferma restando la soddisfazione complessiva per la qualità della vita. In concreto, per la stragrande maggioranza dei torinesi la cura per l’ambiente si esprime per esempio nella convinzione che sia necessario riciclare i rifiuti; e che comunque vale la pena assumere uno stile di vita sostenibile, anche se non tutti lo fanno. Anche sul fronte energetico c’è consapevolezza della necessità di comportarsi virtuosamente, si teme l’effetto serra e il riscaldamento globale, e si fanno sforzi reali per ridurre l’energia che si consuma.
Ma c’è dell’altro, a conferma che non sempre i “cliché” vanno considerati come parametri antichi e sorpassati. La proverbiale e disciplinata laboriosità dei torinesi emerge confermata dall’indagine. Per il 44% del campione, non è giusto fare soltanto il “minimo indispensabile” quando si è al lavoro, ma bisogna darsi da fare; opinione “abbastanza” condivisa da un ulteriore 32% degli intervistati. Addirittura, il 54% si spinge a dire che considera il lavoro più come un’occasione per realizzarsi a livello personale che come una semplice occupazione: musica per le orecchie dei datori di lavoro!
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