Con la primavera che sembra ormai aver definitivamente fatto capolino, ripartono gli appuntamenti con “Panorama d’Italia”, una serie di incontri organizzati dallo storico periodico del Gruppo Mondadori che racconta le peculiarità di diverse città grazie alle voci degli imprenditori, dei professionisti, degli artisti che le vivono quotidianamente. Questa volta tocca a Firenze, dall’11 al 14 aprile. Un carnet ricco di appuntamenti a cui si aggiunge anche l’impegno di Inthera, che ha realizzato una ricerca per capire il rapporto tra i fiorentini e la loro città, e per analizzare le loro abitudini di consumo. Per comprendere che cosa caratterizzi gli animi dei cittadini, Inthera adotta la profilazione emotiva degli utenti, già sperimentata lo scorso anno, in collaborazione con la società Emotional Marketing.
Questa metodologia è stata applicata per cercare di comprendere e mappare le emozioni e i comportamenti d’acquisto dei cittadini fiorentini, captare le loro esigenze, paure e speranze. Quello che emerge è che gli abitanti di Firenze sono ricchi di contraddizioni, visto che la mappa emozionale – il quadrante dove sono rappresentate le aree emotive di appartenenza – li colloca a metà fra la tranquillità e la preoccupazione.
Questa percezione “ondivaga” del presente si traduce nella percezione della propria ricchezza: un fiorentino su cinque ritiene di essere povero, una tendenza che si riscontra soprattutto nelle donne e che è in linea con quanto avviene a livello nazionale. Ma, al tempo stesso, il 16% del campione ritiene di essere benestante (soprattutto gli uomini), a fronte di una media nazionale inferiore di circa tre punti percentuali. Ancora: per quanto riguarda il futuro, il campione si divide equamente tra chi ritiene che tra un anno le cose miglioreranno e chi invece crede che tutto rimarrà invariato.
La disillusione dei fiorentini si traduce in una scarsa fiducia nella situazione politica italiana: oltre l’80% del campione vede con particolare preoccupazione quanto sta succedendo a Roma, un dato superiore di oltre cinque punti rispetto alla media nazionale. L’analisi degli interessi, delle aspettative e dei valori continua a tratteggiare alcuni aspetti in linea con quanto avviene nel campione nazionale e altri che invece divergono in maniera anche significativa.
I fiorentini, per esempio, sono più legati dell’italiano medio a valori come famiglia, salute, amicizia e crescita come persona, mentre dimostrano minore inclinazione a inseguire il successo, la bellezza esteriore e l’affermazione sui social network. Questa differenza con il resto del paese si riconosce anche nei consumi degli abitanti di Firenze, che sono molto più inclini degli italiani a spendere in viaggi, buon cibo e cultura, mentre non si mostrano particolarmente appassionati di internet e tecnologia, tanto che difficilmente li inseriscono nelle prime cinque voci di spesa. In particolare, nei viaggi, sei fiorentini su dieci sono disposti a spendere, il 10% in più della media nazionale. Una differenza che si ribalta quando si parla di tecnologia: il 29% degli abitanti di Firenze la inserisce tra le prime cinque voci di spesa, contro il 37% della media degli italiani.
Il rapporto non esattamente esaltante con le nuove tecnologie e i nuovi dispositivi si traduce anche nella considerazione che i concittadini di Michelangelo hanno della propria competenza su queste tematiche. Meno della metà del campione si definisce “mediamente aggiornato”, contro il 55% degli italiani, e più del 10% ritiene di essere indifferente rispetto a smartphone, smart tv o tablet.
Che Firenze abbia una lunga tradizione culturale non è certo una novità: dev’essere questo uno dei motivi per cui i suoi abitanti spendono più della media nazionale per mostre e musei e si dichiarano, in oltre tre casi su quattro, interessati alla cultura di altri paesi. Sono orgogliosi della propria città e sarebbero felici se figli o nipoti restassero a vivere a Firenze in sette casi su dieci, quasi il 10% in più della media nazionale.
Come detto, però, i fiorentini sono rilassati ma anche sconfortati. E quindi vivono con maggiore apprensione rispetto al resto del paese alcune tematiche chiave. In particolare il tema dell’immigrazione, vissuto da quasi quattro abitanti su dieci come un ostacolo alla possibilità di trovare lavoro, contro un dato del 28% a livello nazionale. Inoltre, il 27% ritiene che ci sia un eccesso di locali etnici nel luogo in cui vive, un numero superiore dell’11% rispetto a quanto percepito dagli altri italiani. Infine, per quanto riguarda la sicurezza, i fiorentini si dichiarano piuttosto allarmati: tre su quattro sono molto preoccupati per la violenza e il crimine, un dato che arriva all’83% quando si parla di violenza contro le donne. Senza contare che il 18% del campione (un numero superiore di quattro punti rispetto alla media nazionale) ha subito un atto criminale nell’ultimo anno.