
Altro che luoghi comuni: sono in molti casi verità diffuse e sentite. Quelle sui lombardi attivi e positivi, ad esempio: come appaiono attraverso le lenti d’ingradimento della ricerca di Inthera, che verrà presentata sabato 20 Maggio a Pavia dal Direttore di Panorama Giorgio Mulè con Gianandrea Abbate di Emotional Marketing, commentata in un’intervista pubblica al Governatore della Lombardia Roberto Maroni, al termine della tappa pavese di “Panorama d’Italia 2017”.
I lombardi – individuati in un campione rappresentativo che ha volutamente escluso i residenti a Milano – si sentono multitasking, hanno un approccio solido alla vita, amano auto e moto e prediligono la forma fisica. Inoltre – e meno male! – amano leggere e si dicono socialmente impegnati. Il loro obiettivo è – come non capirli – trascorrere un’esistenza serena e senza rischi.
Ma evidentemente sanno che ogni beneficio va meritato, perché ad esempio in materia ecologica hanno una forte coscienza: il 63% di essi ritiene che le persone hanno il dovere di riciclare i prodotti che consumano (+5% rispetto alla media nazionale); il 66% ritiene addirittura che vale la pena comportarsi nel rispetto dell’ambiente anche se questo non fa risparmiare (+7% rispetto alla media nazionale): perché è evidente che si percepisce il valore sociale oggettivo di questo comportamento.
Il 72% dei lombardi è peraltro contento della località in cui vive, l’8% in più rispetto alla media nazionale. E questo perché individuano nella regione che li ospita alcuni aspetti che apprezzano molto: il verde pubblico (col 57% degli interpellati molto o abbastanza soddisfatto) e i servizi sanitari (64% molto o abbastanza soddisfatto). Dunque, il 62% dei lombardi si sente orgoglioso di vivere in Lombardia e il 65% sarebbe felice se figli o nipoti restassero a vivere in questa regione, che peraltro – in Italia – è tra quelle che offrono ai giovani le maggiori opportunità di restare. Forse non a caso, per quanto riguarda il lavoro, i lombardi – pur mettendo la famiglia sempre al primo posto (46%) – dichiarano un forte senso del dovere e il 41% di essi pensa che scioperare sia un’inutile perdita di tempo (+8% rispetto alla media nazionale).
In compenso, i lombardi sono molto preoccupati sul tema della sicurezza e dei nuovi rischi connessi all’immigrazione, e lo sono in misura statisticamente superiore rispetto al resto degli italiani: 7 cittadini su 10 (il 69%) ritiene che le forze dell’ordine siano insufficienti a garantire la sicurezza nel nostro Paese; il 56% ritiene necessario dotare la sua abitazione di un sistema di allarme (+9% rispetto all’Italia); l’11% ha subito un atto criminale (furto, rapina, etc.) nella località in cui vive.
E non basta: focalizzandosi sul problema del rapporto con l’immigrazione, circa la metà degli interpellati ritiene che gli immigrati hanno nel nostro Paese più privilegi degli italiani (54%) ed attribuisce loro la responsabilità del degrado di molte aree urbane (41%). Il 43% dei lombardi (+8% rispetto alla media nazionale) giudica che il fenomeno dell’immigrazione in Italia sia gestito molto male.
Per quanto riguarda la fiducia verso il futuro, invece, nonostante l’attivismo e l’approccio positivo alla vita che emerge complessivamente dalla ricerca, anche in Lombardia si conferma l’atteggiamento pessimistico e di generale incertezza che caratterizza in questa fase storica l’intero popolo italiano: il 41% dei lombardi pensa che nei prossimi 12 mesi le cose in Italia andranno complessivamente peggio; e il 20% pensa che nella società in cui viviamo è impossibile fare progetti a lungo termine.
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